Cancel culture e relativismo: il tramonto dell’Occidente

Andrea Dalla Palma

La caduta del Muro di Berlino nel 1989 è la più importante data dell’epoca contemporanea. Naturalmente a seguito di questo fatto ci sono stati altri importanti eventi, ma nessuno di questi ha segnato così imponentemente l’Occidente e il mondo dal punto di vista politico, sociale, economico e soprattutto culturale.

Paolo Rossi

Alex Parise

Paolo Rossi nasce a Prato il 23 settembre 1956, da mamma Amelia e papà Vittorio. Inizia a giocare all’età di 10 anni nel Santa Lucia di Prato.
Giocherà poi nell’Ambrosiana che è un altro club di Prato. Poi andrà a Firenze e giocherà per 4 anni in una società molto nota all’epoca che era la Cattolica Virtus, comunità giovanile San Michele dove rimase fino all’età di 16 anni.

La fatale challenge di Tik-Tok

Chiara Cerantola

Chi non usa tik tok al giorno d’oggi? Tutti ormai conosciamo Tik Tok l’app realizzata per far sbizzarrire i più giovani e la loro creatività, è talmente popolare da superare Instagram e Facebook, difatti è diventata l’app più scaricata al mondo. Per chi invece non sapesse che cos’è questa applicazione la risposta è semplice: si tratta di un social network che permette ai suoi utenti di realizzare video divertenti, creare nuovi contenuti o reinterpretare delle scene di un film o di una serie tv imitando i propri idoli. La parte fondamentale di Tik Tok sono le challenge (sfide tradotte dall’inglese) esistono quelle normali lanciate dagli influencer , composte da giochi o balletti ma sempre più frequentemente possono diffondersi sfide molto pericolose, come la black out challenge,cioè una gara che porta allo svenimento, queste sfide hanno iniziato a diffondersi soprattutto in questo periodo di lockdown dove i giovani chiusi in casa per la noia diventano molto vulnerabili.

Il mondo attraverso Instagram

Veronica Pontarollo

Relativamente non mi sono mai sentita così oppressa da questa pandemia. Lo scorso anno (come tutti) da un giorno all’altro, durante le vacanze di carnevale, annunciano che saremmo stati tutti a casa in quarantena per un tempo indeterminato. E la mia faccia, da perplessa, si è subito riempita di meraviglia quando al cervello è arrivata l’informazione “NON SI VA Più A SCUOLA”.