STORIA

Achille Beltrame: illustratore di un’epoca

Il 18 marzo 2021 è stato il 150esimo anniversario della morte di Achille Beltrame, uno degli illustratori italiani più celebri e prolifici, in grado di raffigurare un’intera epoca della nostra storia attraverso le sue numerosissime illustrazioni.

A Sarajevo l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, e sua moglie vengono assassinati dal giovane nazionalista bosniaco Gavrilo Princip.
Dalla Domenica del Corriere del 5 luglio 1914.
Foto di DEA / A. DAGLI ORTI / De Agostini via Getty Images.

Beltrame nacque ad Arzignano ma si trasferì presto a Milano per studiare all’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove rivelò fin da subito il suo talento pittorico. Ma il suo nome non può essere legato solamente alla sua produzione artistica, comunque varia e degna di nota, poiché egli dedicò la maggior parte della sua vita a disegnare illustrazioni per riviste, prima fra tutte La Domenica del Corriere, a cui rimase legato per ben 46 anni.

La sua prodigiosa attività ebbe inizio nel 1896, quando si recò in Montenegro, sperando di ritrarre la principessa Elena, promessa sposa di Vittorio Emanuele di Savoia, nonché futura regina d’Italia. Non riuscì nell’intento, ma conobbe un inviato dell’Illustrazione italiana, Edoardo Ximenes, che gli richiese alcune tavole per il suo giornale. Due anni dopo, forse proprio grazie al suo lavoro per l’Illustrazione italiana, venne assunto come illustratore per la nuova rivista del Corriere della Sera, La Domenica del Corriere. Come già detto, questa collaborazione durerà a lungo, dal 1898 al 1945, anno della sua morte, per un totale di 4.662 illustrazioni, che venivano poste nella copertina e nell’ultima pagina della rivista. Possiamo ben capire, quindi, come Beltrame abbia raffigurato la storia del costume e della società italiana della prima metà del Novecento, nonché eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese: dalla conquista italiana della Libia all’attentato di Sarajevo (casus belli della Prima Guerra Mondiale), da Caporetto a Vittorio Veneto, fino all’ascesa del fascismo e al Secondo Conflitto Mondiale. E potrei aggiungerne numerosissimi altri, come l’Affaire Dreyfus, la Pace di Versailles, la guerra civile spagnola e l’invasione italiana dell’Etiopia.

L’arrivo trionfale di Mussolini a Torino.
Illustrazione della Domenica del Corriere dell’ottobre 1932.
Foto di DEA / A. DAGLI ORTI / De Agostini via Getty Images.

Innovazioni tecnologiche (come mongolfiere e transatlantici), scoperte scientifiche ed eventi mondani, scioperi, manifestazioni, feste ed eventi di ogni genere, anche sorprendenti, come il furto della Gioconda. Ma anche scene di quotidianità e fatti magari non di importanza storica, ma che ci trasmettono spezzoni di vita dell’epoca.

Il furto della Monnalisa.
Dalla Domenica del Corriere del 3-10 settembre 1911.
Foto di DEA / A. DAGLI ORTI / De Agostini via Getty Images.

Insomma, le illustrazioni di Beltrame divennero un segno distintivo de La Domenica del Corriere che, tra gli anni venti e trenta del Novecento, divenne il settimanale più venduto in Italia.

Dai tempi in cui un vero e proprio reportage fotografico non esisteva fino ai periodi più recenti, in cui sembrava che la fotografia stesse per dare il colpo di grazia al mestiere di illustratore, le tavole a colori di Beltrame offrirono ogni settimana agli italiani una visione precisa e sincera di avvenimenti nazionali ed internazionali. L’illustratore non si mosse, tuttavia, mai dal suo studio di Milano per raggiungere i luoghi degli eventi che raffigurava. Egli basava i suoi disegni esclusivamente sulla descrizione dei cronisti ed avvalendosi di un archivio fotografico che egli stesso aveva creato nel suo ufficio di corso Garibaldi. La sua bravura non fu, infatti, solamente quella di raffigurare abilmente fatti ed eventi disparati basandosi solamente sulle descrizioni di altri, ma soprattutto quella di essere in grado di trasmettere al lettore gli stessi stati d’animo e sensazioni di chi, quelle situazioni, le aveva vissute dal vivo. Le sue illustrazioni ci comunicano emozioni nitide e di forte impatto, dalla paura alla sorpresa, fino all’allegria e al riso. E tutto ciò per raccontare attraverso gli occhi eventi più o meno sorprendenti, ma pur sempre di grande rilevanza sociale.

Soldati nazisti marciano per le strade di Vienna a seguito della presa di potere di Hitler.
Dalla Domenica del Corriere del marzo 1938.
Foto di DEA / A. DAGLI ORTI / De Agostini via Getty Images.

Il mestiere dell’illustratore di giornali è ormai stato soppiantato da quello di fotografo o, meglio, di reporter, ma le opere di Achille Beltrame non possono essere dimenticate perché rappresentato una raccolta, un vero e proprio album di avvenimenti, della nostra storia e della nostra società, di incommensurabile valore.

Attraverso le immagini da lui create i grandi e più singolari avvenimenti del mondo sono arrivati pur nelle sperdute case di campagna, in cima alle solitarie valli, nelle case umili, procurando una valanga di notizie e conoscenze a intere generazioni di italiani che altrimenti è probabile non ne avrebbero saputo nulla o quasi. Un maestro dell’arte grafica, quindi, ma anche un formidabile maestro di giornalismo.

Dino Buzzati

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