Tutti ormai sono a conoscenza delle sanzioni che l’Unione europea, e non solo, ha applicato alla Russia a causa della guerra tra Russia-Ucraina. Ma quanto effettivamente costano a noi queste sanzioni?
Alcune settimane fa ci è giunta la notizia delle sanzioni decise dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti nei confronti della Russia: le principali sono:
- l’eliminazione dell’uso del gas e petrolio russo entro la fine del 2022 da parte degli Stati Uniti;
- l’indipendenza, prima del 2030, da parte dell’UE dal gas e dal petrolio che si acquista dalla Russia;
- il blocco del sistema Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (SWIFT) per le banche russe;
- divieto all’utilizzo dell’ euro e del dollaro per la Banca Centrale russa;
- l’esclusione da ogni competizione FIFA e UEFA;
- blocco di Facebook ed Instagram;
- l’interruzione di produzione e vendita dei propri beni e servizi in Russia (Netflix, Apple, McDonald, Coca Cola ecc…) per più di 250 grandi società di tutto il mondo.
Queste sanzioni che a primo impatto sembrano spaventose per l’economia della Russia, hanno avuto effetti anche per l’Unione Europea. Tutti noi, per esempio, abbiamo assistito e assistiamo ogni giorno al rincaro delle materie prime:
-bollette con prezzi alle stelle;
-carburanti a prezzi mai visti prima d’ora;
-la possibilità che le scorte di olio di semi finiscano entro la fine del mese.
A ciò si aggiunge che molti beni – come la pasta e ciò che viene prodotto con grano, segale e miglio – vengono importati per il 20% dall’Ucraina e la Russia, considerate il granaio d’Europa, e sui quali i rincari si vedranno prossimamente.
Ma quindi a chi pesano di più queste sanzioni? Siamo davvero sicuri di avere potere? Siamo davvero sicuri che sanzionare la Russia sia la risposta? O è solamente l’unica opzione che abbiamo disponibile contro il colosso militare sovietico?
Come è noto noi commerciamo con la Russia per quanto riguarda materie prime fondamentali. Però, non siamo solo noi a dipendere dalla Russia perchè le esportazioni verso l’Europa costituiscono per la Russia una percentuale poco minore del 50% del PIL. Da questi dati possiamo, quindi, dedurre che l’economia russa si basa in buona parte sulle esportazioni in l’Europa e che in mancanza di esse il PIL russo si ridurrebbe drasticamente.
Ma noi come singoli cittadini come possiamo fare per far pesare meno sulle nostre spese queste sanzioni?
- Risparmiare energia: utilizzare i termosifoni solo quando se ne ha necessariamente bisogno e utilizzarli ad orari alternati (oltre a far bene alle nostre tasche fa bene anche all’ambiente)
- Utilizzare dei sostituti all’olio di girasole, come olio d’oliva, considerato il condimento con il miglior equilibrio di grassi, vitamine e minerali;
- Ridurre l’utilizzo delle nostre automobili, prediligere piuttosto l’utilizzo della bicicletta, o perché no, anche il monopattino elettrico;
- Non svuotare il supermercato pensando che tutta la pasta e la farina del mondo finiranno al più presto!
Come si evolverà la situazione? Sono svariati gli scenari possibili, ma lo scopriremo con certezza nei mesi a venire.
WOW BELLISSIMO, molto sintetico e diretto, mi piace!