Quando la notte spegne le luci della coscienza razionale, il cervello è più libero di portarci in un’area fuori dal nostro controllo: nell’inconscio.
L’attività cronica ha un’importante funzione nella vita di ognuno di noi, il nostro cervello non smette mai di lavorare. La fase del sonno in cui sogniamo viene definita REM; il cervello va incontro a 4 o 5 fasi REM. Vi capita spesso di alzarvi con la sensazione di aver fatto un sogno proprio poco prima di svegliarvi? Questo accade perché il sonno REM è la fase più vicina al risveglio, perciò si è più propensi a ricordare i sogni.
Il sogno, dal punto di vista psicologico, è necessario a liberare gli impulsi repressi nel corso della giornata, fa emergere problemi da risolvere, suggerisce nel suo svolgersi alcune soluzioni.
Sapevate che molti autori e inventori hanno dichiarato che le loro creazioni sono nate da un sogno? Ad esempio, la scrittrice Mary Shelley sognò Frankenstein; Elias Howe dai sogni trasse l’ispirazione per inventare la macchina per cucire; lo scienziato Friedrich August Kekulé in sogno scoprì la struttura chimica del benzene. E pare che il sogno abbia ispirato anche Larry Page e la creazione del un motore di ricerca Google.
Il sogno ha origine da un desiderio inconscio, è la manifestazione di un contenuto psichico rimosso, quindi porta un messaggio che attraverso l’interpretazione può essere decifrato.
Sigmund Freud, nei primi del ‘900, scoprì l’arte di interpretare i sogni per fini terapeutici.
Quando sogniamo, pensiamo cose che nella vita diurna sono assolutamente inconcepibili o insensate, ma
“il sogno in quanto spettacolo notturno ci è ignoto, è la narrazione, al risveglio che ce lo rende accessibile”
Paul Ricœur
Da focus.it, unobravo.com, foggiatoday.it