Il 02 dicembre 2020 noi studenti abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’evento “LAVORARE AL FEMMINILE”, di cui è stata ospite Valentina Pitzalis.
Prima di parlare di Valentina, della sua storia e del messaggio che ha voluto diffondere attraverso il suo racconto, vorrei ringraziare la nostra scuola per averci permesso di partecipare ad un incontro così bello ed importante che ha avuto come obbiettivo la sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne.
L’incontro, per quanto mi riguarda, è stato toccante: aver avuto una testimone così pura e coraggiosa come Valentina, mi ha fatto capire come la violenza sulle donne sia un fenomeno davvero reale e presente in Italia e come sia necessario, in tutti i modi possibili, bloccarlo partendo proprio da quella che è la nuova generazione, ovvero noi.
Il fatto che Valentina, dopo tutto ciò che ha passato, abbia condiviso momenti così tristi, oscuri e tetri della sua vita solo per farci capire la realtà dei fatti è stato da un lato toccante, dall’altro mi ha angosciato per la gravità degli avvenimenti successi.
La Pitzalis ha così iniziato a raccontarci la sua storia. Valentina è una giovane donna che si innamora. Lei ed il suo compagno innamorati e felici decidono di sposarsi. Tuttavia, questa felicità dura poco, perché dopo qualche anno dal matrimonio, cominciano le prime tensioni, ossessioni e scenate di gelosia da parte del marito. I due dopo anni di litigi e infelicità decidono di separarsi e per Valentina sembra cominciare una nuova vita. Però, la sera del 16 aprile, dopo un anno dalla separazione, l’ex compagno la chiama al telefono e le chiede un incontro perché le deve parlare urgentemente. Valentina accetta, perché un po’ ancora innamorata, un po’ in buona fede crede che lui voglia parlarle solamente di fogli per il divorzio. Quello che non sa però è che la sua vita sta per cambiare del tutto. L’ex- marito l’aspetta con una tanica di benzina e non appena la vede le lancia addosso la benzina, per poi darle fuoco.
Valentina ora sta bruciando “Sentivo uno scoppiettio come quando si accende il fuoco nel camino, stavo respirando fumo, vapori, tossine che venivano fuori da me stessa, stavo bruciando io, stava bruciando la mia essenza, il fuoco ti porta via tutto” queste le parole di Valentina in ricordo di quella serata infernale.
Nell’incendio l’uomo muore, mentre Valentina sopravvive grazie ai Vigili del fuoco. Le condizioni però sono gravissime, le ferite ancor di più. Valentina è sfigurata e invalida, ma il peggio deve ancora avvenire. La domanda che verrà spontanea è:
Com’è possibile che dopo tutto questo dolore fisico e psicologico, il peggio debba ancora avvenire?
La risposta è semplice: così è l’Italia, un paese in cui chi è innocente, dopo aver passato i peggior dolori, deve dimostrare in giudizio, davanti a tutti, attraverso mille processi che non è colpa sua.
Dunque dopo mesi di riabilitazione, Valentina esce dall’ospedale e scopre che la madre dell’ex-marito la chiama in tribunale come responsabile della morte del figlio e non solo, con l’aiuto del marito istituisce un profilo social su Facebook in cui offende, insulta, deride e minaccia Valentina. Le indagini portano scompiglio nella vita già trasformata di Valentina che è obbligata a prendersi un avvocato e a spendere molti soldi per potersi difendere adeguatamente. La prima denuncia viene archiviata mentre la seconda, quella per omicidio volontario si conclude solo nell’autunno del 2020, in cui la Pitzalis ovviamente viene dichiarata innocente. Dopo 9 anni, giustizia è stata fatta. Non vi sembrano tanti?
Valentina ha così superato due inferni.
“Ho avuto la fortuna di sopravvivere – dice Valentina – ma la cosa più difficile è stata perdere l’autosufficienza, dopo l’amputazione della mano sinistra. In molti – prosegue la Pitzalis- hanno provato a farmi sentire in colpa per essere ancora viva, ma non mi sono lasciata buttare giù e ho addirittura scritto un libro. Non ho più il naso, le orecchie, ma il sorriso non me lo toglieranno mai. Io pratico la felicità”.
Così si è concluso l’evento, Valentina ci ha insegnato in solo un’ora e mezza di discorso, che prima di tutto dobbiamo stare attenti al comportamento degli altri nei nostri confronti, e poi, di non permettere a nessuno di limitare la nostra libertà, anche se è una persona che amiamo molto. Infine il messaggio che più mi ha toccato, detto da una persona così forte come la Pitzalis, è stato il fatto che non dobbiamo permettere a niente e a nessuno di buttarci giù. Siamo noi con le nostre idee, con i nostri amici, con i nostri cari, con i nostri valori e sentimenti contro il mondo.
Grazie Valentina per le tue parole, sei stata un’ispirazione.