Dirigente Scolastica Patrizia Ferrazzi
Care Ragazze e cari Ragazzi,
domani è il 25 aprile. Sono passati 75 anni da quando gli italiani si sono liberati dal fascismo. Per voi oggi è una data lontana come lo era per me quella della fine della terza guerra d’indipendenza o la fine dello stato pontificio. Per carità, tutta roba importante le cui conseguenze mi coinvolgevano (e mi faceva piacere che il Veneto facesse parte dell’Italia e che la capitale fosse Roma e non Torino o Firenze) ma che davo per scontate. E che, al di là della visita – deludente – a Porta Pia quando nel 1976 per la prima volta sono andata a Roma, non sentivo certo il desiderio di approfondire.
Credo di capire quindi l’insofferenza di molti di voi di fronte a fatti storici così lontani nel tempo. E non mi stupisce che – forzatamente a casa da due mesi – non si apprezzi più di tanto neanche il fatto che il 25 aprile sia un giorno di festa e quindi vacanza.
Vorrei però riuscire a dirvi perché il 25 aprile è una data fondamentale per la nostra storia. E lo faccio con le parole dette dal costituzionalista Piero Calamandrei (vi ricordo che a lui abbiamo intitolato la nostra Aula Magna) a degli studenti universitari nel 1955.
Calamandrei parla del valore della libertà riconquistata nel 1945 dopo il ventennio di dittatura fascista e credo che l’esperienza di isolamento a casa a cui il Coronavirus ci ha costretti, ci aiuti a capirle.
… la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai, e vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica.
Con l’augurio che tra breve si possa tornare a circolare liberamente e che questa esperienza sia come un vaccino (adesso tornati di moda) contro il rischio di vecchi e nuovi fascismi, vi auguro un buon 25 aprile.
Viva la Libertà. Viva l’Italia
La Dirigente Scolastica
Patrizia Ferrazzi