Con questa rubrica sogniamo di creare UN’ONDA DI PENSIERI E VOCI da scambiare nel tempo della possibile noia.
Da un paio di settimane siamo in stand-by: chiuse le scuole, annullate gite ed uscite didattiche, sospesa qualsiasi forma di aggregazione, chiusi cinema teatri musei, annullati spettacoli e, da più di una settimana, chiusi anche bar e pub… e, di conseguenza, l’aumento della dipendenza dai social e dai telegiornali segnati da un’improvvisa impennata di ascolti, fake news, allarmismi…
Anche le nostre relazioni fisiche sono messe a repentaglio: niente baci, niente abbracci, #iorestoacasa…
Onestamente, la prima settimana, quella delle vacanze di Carnevale, sono rimasto a casa volentieri, un po’ di riposo, di vita familiare, qualche lavoretto arretrato, giretto in moto…
Queste settimane, invece, sono molto impegnative, pesanti: la scuola, le attività ordinarie, la vita di tutti i giorni sono comunque occasione per stare insieme, per assaporare il contesto unico di relazioni più o meno significative (anche con voi, cari ragazzi), per ascoltare, incontrare, crescere, impegnarsi, imparare, emozionarsi, pregare, dimenticarsi (a volte) dei cellulari, ridere, piangere, pensare, sperimentare l’euforia che si sprigiona quando hai la sensazione di essere giusto e unico nel posto giusto, quando vivi l’assoluta certezza di avere qualcosa di speciale dentro da condividere, regalare, misurare, mostrare, quel qualcosa che vedi centuplicato perché vissuto insieme ad altri…
La preoccupazione è che il virus più grande del Coronavirus possa essere proprio questo: l’individualismo e l’egocentrismo.
E così, in questi giorni, vi sto pensando.
Anch’io a mia volta travolto da un tempo sospeso e di impegni saltati… mi sono chiesto: CHE COSA PENSI?
Tu che hai 15, 16, 17, 18, 19, 20 anni, che cosa stai pensando in questi giorni? Stai pensando a qualcosa? Cosa ti sta attraversando dentro per ciascuna delle cose accadute in queste settimane? Come stai vivendo emotivamente le notizie che si susseguono giorno dopo giorno, ora dopo ora, e che sono sempre più allarmanti? E siccome me lo sto chiedendo, ho pensato di chiedertelo… perché vedi, anche se si trovasse al più presto rimedio a questo virus (ma non sembra proprio che sia così), anche se l’allarme rientrasse, anche se le scuole riaprissero… nel nostro stile di vita mordi e fuggi, il rischio è che tutto scivoli via, passi come una storia Instagram durata più delle 24 ore ma in qualche modo senza lasciare traccia, perdendo così l’occasione di trarre insegnamenti di crescita anche da ciò che non è scelto da noi.
Un’occasione persa per PENSARE, VIVERE, CAPIRE, FARSI DOMANDE; senza domande non si attiva la ricerca di possibili RISPOSTE; le RISPOSTE CI SPOSTANO DAL PUNTO IN CUI CI TROVAVAMO, CI FANNO FARE DEI PASSI IN AVANTI anziché stare fermi; stare fermi è pericoloso, l’effetto è la NOIA, quella che hai vissuto forse in questi giorni; la noia porta alla “morte”; perché si, si può morire anche restando vivi, accade quando smetti di pensare e cercare; pensare è difficile, pensare richiede la fatica di cercare PAROLE PER DARE NOME a quanto ci passa dentro; ma dare un nome ha a che fare con la possibilità di capirti e capire quanto accade intorno a te, quanto accade agli altri; dare nome significa sfuggire agli slogan e alle frasi fatte, così troppo spesso usate ad effetto da noi adulti.
Prof. Matteo Refosco
Suggerimenti multimediali:
• Canzone: “Follow the sun” di Xavier Rudd https://www.youtube.com/watch?v=ezX19PThDic
• Canzone: “E da qui” di Nek https://www.youtube.com/watch?v=0qHWFbD6sCc&feature=emb_logo
• Film: “I ponti di Madison Country” di Clint Eastwood
• Instagram o facebook: profilo Vigiova #perderetempovigiova (10 suggerimenti per vivere bene questo tempo)
Riflessioni di alcuni studenti dell’Einaudi:
• “Ma sa cosa le dico, che nonostante tutto affrontare ogni giorno con il sorriso sul viso è la vittoria più grande di tutte, perché chi soffre vicino a te, soffre un po’ meno, ed è ora di pensare che l’unica cosa contagiosa deve essere quel sorriso che ti rende più leggero il cuore, perché siamo fatti di così tanta forza, di così tanto coraggio che possiamo sconfiggere anche le paure più grandi di questo immenso mondo.”
• “Quello che stiamo passando in questi giorni, infatti, non lo chiamerei NOIA, ma piuttosto un senso di insoddisfazione: dal mio punto di vista il benessere non è guardare 10 serie tv al giorno o dormire tutta la mattina, ma darsi da fare, sudare e ottenere risultati. Forse non ci ho mai fatto caso, ma la cosa che mi fa sentire più viva è avere sempre mille cose da fare, partire la mattina alle sette e rientrare alle sette di sera per poi uscire con gli amici e divertirsi: è proprio di questo che abbiamo bisogno noi ragazzi, di vivere ogni minuto delle nostre giornate perché è solo questa l’età in cui abbiamo l’energia per farlo. Qualche giorno fa ho letto un post su Instagram che vorrei riportare: “Intensamente. Non esistono altri modi di esserci, perché se non ci metto tutto quello che ho, preferisco il niente.”
• “Penso che per quanto mi costi dirlo mi manchi girare per i corridoi della scuola, vedere le facce delle persone che mi accompagnano ormai da tre anni. Penso che diamo tutto per scontato e ora che sento la mancanza delle persone, tornerei indietro con il tempo e mi vivrei ogni momento più intensamente.”
• “Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto.”
• “Nel profondo del mio cuore però so che finirà presto e andrà tutto bene, tutto si sistemerà e finalmente tutti potranno ritornare ad abbracciarsi e ad amarsi. Spero che, inoltre, questa tragedia ci faccia capire quanto potenti siamo noi uomini uniti. Vorrei che questa emergenza riesca a farci riflettere sui nostri comportamenti cattivi che spesso abbiamo adottato verso i nostri simili, voglio che ci porti alla pace, alla solidarietà. Voglio che alla fine di tutto ciò ci sia rimasta una grande lezione, ossia che se tutti collaboriamo, se siamo uniti, se ci amiamo e combattiamo insieme possiamo sconfiggere qualsiasi cosa, come ad esempio questo ‘mostro’ che ora ci sta attaccando.”